Catania, 2008 – 2010.
Nella piazza Alonzo di Benedetto e poi fin sotto al tunnel delle mura di Carlo V, alle 6:30 del mattino di ogni giorno feriale, si sveglia sonnacchiosa la Pìscarìa, lo storico mercato del pesce di Catania. Avanza la mattina ed il mercato prende vita, è un crescendo di brusio, grida, rumori, odori, sangue che sporca e acqua che pulisce, fino a che tutto scompare nel pomeriggio tra le secchiate d’acqua che restituiscono alla città una piazza vuota e silenziosa. “A Piscarìa” è un palco di un teatro, un luogo senza tempo, dove vendere e comprare pesce, trattarne il prezzo, diventa rito, ripetuto fino allo sfinimento, immutato nel tempo. Gli scatti, in pellicola bianco/nero, colgono la teatralità di chi vende e di chi compra, le posture a tratti comiche della gente, i loro gesti inconsulti, gli atteggiamenti che rivelano tutta la semplicità e la genuinità di questa gente del Sud.